Trentino, laghi e ghiacciai sentinelle del cambiamento climatico – TeleAmbiente TV

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L’aumento delle temperature ha già mostrato in maniera evidente i suoi effetti. Ma quali sono le conseguenze nel breve e nel lungo termine? Ne hanno parlato, a Trento, diverse ricercatrici della Fondazione Edmund Mach. 

Che l’Italia, da Nord a Sud, sia un vero e proprio hotspot per i cambiamenti climatici, è cosa nota. Ci sono però alcuni ecosistemi naturali che più di altri mostrano con evidenza gli effetti della crisi del clima, permettendo agli scienziati di prevedere cosa sta accadendo e cosa ci riserverà il prossimo futuro. Il Trentino, con i suoi laghi e i suoi ghiacciai, è un chiaro esempio ed è anche di questo che si è parlato a Montagne d’acqua, evento organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, a Palazzo Roccabruna.

Protagoniste dell’evento diverse ricercatrici del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach. Come ad esempio Ulrike Obertegger, che parla del lago montano di Tovel: “È una sentinella per gli effetti del cambiamento climatico in tutta la zona. Questo lago viene studiato da oltre 30 anni, un requisito essenziale per indagare gli effetti del cambiamento climatico. Il lago ghiaccia sempre più tardi, un effetto evidente dell’aumento di temperatura, influenzando la presenza di ossigeno a profondità basse e l’emissione di anidride carbonica“.

Attenzione, però, agli impatti non solo del cambiamento climatico, ma anche dell’attività umana sul territorio e in particolare sui corsi d’acqua. “I cambiamenti globali alterano l’idrologia e la qualità delle acqua di alta quota. Ad altitudini inferiori, l’uso multiplo delle risorse idriche, in primis per la produzione idroelettrica, altera i regimi naturali delle portate, delle temperature e dei sedimenti, con importanti ricadute per la componente biotica” – ha spiegato Maria Cristina Bruno, anche lei ricercatrice nell’unità di idrobiologia del Centro ricerca e innovazione – “L’artificializzazione degli argini e l’eliminazione della vegetazione riparia precludono i processi di rimozione dei nutrienti ed altre importante funzioni ecosistemiche. È urgente adottare strategie di mitigazione degli impatti e di riqualificazione degli ecosistemi acquatici. Ecosistemi che sono soggetti, in modo sempre più pressante, a impatti dovuti all’immissione di organismi non autoctoni“.

Ovviamente, è impossibile non menzionare i ghiacciai tra gli ecosistemi sentinelle del cambiamento climatico. La progressiva fusione dei ghiacci può essere una risorsa, ma senza dimenticare che ha comunque degli effetti negativi potenzialmente molto gravi, come spiega Monica Tolotti. “Tra gli effetti evidenti del riscaldamento globale in montagna troviamo la progessiva fusione dei ghiacciai alpini e, più recentemente, del ghiaccio contenuto nel permafrost montano” – l’intervento della ricercatrice – “Nell’attuale contesto climatico della regione alpina, l’acqua contenuta sotto forma di ghiaccio nel permafrost è una risorsa idrica di crescente importanza per gli aspetti di conservazione e per quelli socio-economici. Tuttavia, i processi legati alla degradazione del permafrost influenzano la qualità dell’acqua di fusione, con importanti effetti sia sulla biodiversità acquatica in alta quota, sia sulle possibilità di utilizzo umano“.

May 4, 2024 at 11:17AM

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